Tortona - Sale
Tortona - Castelnuovo Scrivia
Tortona - Monleale
La linea Tortona - Castelnuovo era classificata "ferrovia economica" ma le caratteristiche e i convogli erano tranviari. Sulle tre linee operavano 5 locomotove a vapore a due assi di tipo tranviario (a "baldacchino"), 18 carrozze passeggeri e 14 carri merci.
La stazione tranviaria di Tortona: ben due locomotive e vari vagoni.
Sale, tram in partenza per Tortona.
"TRAMVIE TORTONESI: 27 aprile 1882: con una fastosa cerimonia e il tradizionale taglio del nastro, partiva da Tortona la prima vaporiera con il suo magro seguito di carrozze, destinazione Sale. Rappresentò per la città un nuovo passo verso il progresso, anche se il progresso camminava a lenti passi, proprio come la stessa tramvia che in 40' copriva il percorso di 12 km. Qualche anno dopo fu la volta della Tortona – Monleale. Furono superate difficoltà di ogni genere. Anzitutto il problema finanziario. Se ne fecero carico i comuni attraversati (Tortona, Viguzzolo, Castellaro, Volpeglino, Monleale) ed anche alcuni comuni viciniori. Ma Volpedo e Csalnoceto no. Volpedo aveva posto una condizione precisa: o si fa la stazione terminale nella piazza centrale del paese, la piazza Perino, o niente. E Casalnoceto appoggiò Volpedo. Così, pensarono, risparmiamo la quota a noi assegnata. D'altra parte la loro era una richiesta impossibile a soddisfare. La stazione terminale avrebbe avuto bisogno di ampi spazi per le manovre, per il deposito e per l'officina, cosa impensabile a realizzarsi nella piazza di Volpedo. E così la stazione terminale fu costruita a Monleale Basso, sulla strada per San Sebastiano, a sinistra, subito dopo il ponte sul Curone. Veramente il progetto stradale era già pronto qualche anno prima dell'apertura della linea, ma mancava il "quarto tronco", cioè quel nuovo tratto di strada tra Castellaro e Monleale su cui avrebbe dovuto correre la tramvia. I fondi si erano esauriti perchè, per soddisfare la richiesta di Volpedo, era stato prima costruito il ponte sul Curone tra Monleale e Volpedo. Ed il consorzio, per vendicarsi, in qualche modo, degli ostacoli frapposti da Volpedo, decise uno sconto nel trasporto delle merci a favore degli utenti residenti nel comuni su cui passava la linea. Per quelli di Volpedo il prezzo era pieno. Il 15 aprile 1889 la nuova linea entrava in esercizio. Infine il 20 ottobre 1895 fu la volta della Tortona-Castelnuovo, non più tramvia, bensì ferrovia economica perchè transitava non sulla strada, ma aveva una corsia a parte, a lato della strada stessa . “Per la cerimonia del battesimo il Consorzio dei due comuni – Tortona e Castelnuovo - in solenne adunanza acclamava a madrina S.E. la Principessa Camilla Centurione Scotto, la quale spezzò la bottiglia di champagne contro la locomotiva. Il felice risultato venne salutato da vivi applausi e alla vaporiera si riconobbe ufficialmente la denominazione di Prin.ssa Camilla. Dopo un applaudito discorso di circostanza del presidente del Consorzio Avv. Costa Lanfranco, il Prefetto, a nome del Governo, dichiarava inaugurata la nuova linea ferroviaria". Così anche la terza linea si metteva in moto. Ma non fu vita facile quella delle tramvie tortonesi, anche se, ad onor del vero, le tramvie in genere operarono tra difficoltà di ogni genere. Fin dal loro nascere non furono accolte con un generale consenso, infatti si formarono due opposti schieramenti: i fumisti e gli antifumisti. I primi sostenevano il nuovo mezzo di trasporto e si qualificavano come i fautori del progresso, mentre i secondi - gli antifumisti – ne erano gli oppositori perché vedevano sprigionarsi dai camini delle locomotive fumi e scintille, le quali avrebbero incendiato le messi al tempo della mietitura. Fortunatamente i fumisti ebbero il sopravvento. Qualcosa di precario perennemente incombeva minaccioso: orari non rispettati, guasti tecnici all'ordine del giorno "Ora manca un organo, ora si rompe un argano, talvolta fanno atti di ostruzionismo, e talatra i ragazzi fanno atti di sabotaggio sulle porte e sulle vetrine. A dir il vero non si aspettavano nè camions militari per la velocità d’azione, ma nemmeno si attendeva che la vettura di Negri coi vetri opachi o che le carretta da battaglione tornassero a riveder le stelle... "annotava il cronista del Popolo Dertonino nel 1915. Poi la gestione passò nelle mani della società belga ma non fu rilevato alcun miglioramento. "La Belga fa circolare sotto il titolo di locomotive, vecchi caffettieri con 33 anni di onorato servizio, con fornelli continuamente piangenti per gli sforzi fatti col movimento rumoroso ed assordante, da poter abolire il fischietto d’allarme, costretti continuamente ad usare il tiraggio artificiale per poter mantenere la pressione. Con tale macchinario il personale fa quello che può.", scriveva la 'Tortona del Popolo': Successivamente (1926) le tramvie furono gestite dalla provincia, ma anche in questo caso l'auspicato miglioramento fu atteso invano. Anzi, iniziò una lenta agonia che si concluse con la morte definitiva della tramvie tortonesi, avvenuta nel 1934. La stazione delle tramvie tortonesi era, a Tortona, tra Corso Romita, Via Marco Anselmi e Via Ferrer (quasi di fronte all'ex-mercato coperto)." Testo di ARMANDO BERGAGLIO da: L'Officina del Dialetto
Nessun commento:
Posta un commento